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Contenzioso civile cosa è? E come si libera il bene?

Valerio Pisano

Valerio Pisano

Ideatore e fondatore del metodo Aste&Investimenti

Spesso, quando si osservano gli immobili in asta che sono oggetto di contenzioso civile, ci troviamo ad affrontare la questione della proprietà divisa tra più persone che non riescono ad accordarsi sul prezzo di vendita o sulla gestione del bene.

Questo può portare a un litigio che, in seguito, diventa una causa vera e propria.

Il giudice, tramite un esperto estimatore (CTU) stabilisce la stima del bene e decide di metterlo in vendita, con la somma che verrà divisa tra le parti dopo aver sottratto le spese legali e procedurali.

Questo procedimento è molto simile a un’asta, ma coinvolge più comproprietari che non riescono ad accordarsi.

Questa procedura è considerata la più antipatica in quanto, a meno che non si tratti di un discorso di principio, non ha senso economico, dal momento che il costo tra CTU, avvocati, giudice e tutti gli altri soggetti coinvolti può raggiungere mediamente i 10-15 mila euro.

Pertanto, se siamo in due parti, perdiamo automaticamente 7.500 euro. In questi casi, sarebbe più conveniente affidare la vendita a un’agenzia immobiliare, ottenere tre valutazioni da tre diverse agenzie e decidere a chi dare l’incarico.

In genere, non viene nominato un custode e, dopo l’aggiudicazione, l’avvocato di ogni parte contatta le altre per liberare l’immobile. Se non si raggiunge un accordo bonario, si procede con uno sfratto. Tuttavia, in molti casi, le divisioni giudiziali coinvolgono immobili vuoti, spesso ereditati, che nessuna delle parti vive.

Questo rende il processo più semplice rispetto a un’asta immobiliare, dove potrebbe essere necessario attendere fino a 60-120 giorni dopo il decreto di trasferimento.

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