Per capire a chi vanno i soldi di un’aggiudicazione, dobbiamo innanzitutto sapere quali sono le persone interessate alla procedura esecutiva.
Come prima cosa, va saldata la procedura esecutiva vera e propria. Calcoliamo che per un immobile che si trova in asta da più di 5 anni, sui vari Tribunali, il costo della procedura esecutiva è di circa 15-20 mila euro.
Questi sono i soldi che servono appunto per nominare il CTU e farsi fare una perizia, il Custode Giudiziario, il Delegato alla Vendita o per coprire lavori sull’immobile ( se ad esempio interviene il fabbro per cambiare i serramenti). Sono tutti costi variabili che aumentano man mano che la procedura esecutiva avanza. Quindi più una procedura esecutiva dura nel tempo, più questi costi saranno alti.
Una volta chiuso il discorso procedura esecutiva, passiamo alle altre parti che prenderanno denaro in cui troviamo i creditori; quindi il creditore procedente, colui che per primo ha fatto partire la procedura esecutiva, e poi altri creditori che possono essere il condominio, l’agenzia delle entrate o altri.
L’ordine dei creditori varia a seconda di come si sono iscritti alla procedura, ma soprattutto a seconda del grado ipotecario che hanno, quindi ci saranno dei creditori cosidetti privilegiati (come le banche) e gli altri a seguire.
Può capitare inoltre che i soldi non vengano “assorbiti” tutti dalla procedura esecutiva e dai creditori. Ad esempio nel caso in cui un immobile vada in asta per un debito che ha nei confronti del condominio e questo sia appunto l’unico creditore procedente.
Supponiamo quindi che si tratti di un immobile che vale 150-200mila euro e che il debito verso il condominio ammonti a 10-15mila euro. In questo caso, tolti i soldi per la procedura esecutiva, tolti i costi del credito vero e proprio del condominio, il resto dei soldi andranno all’esecutato o chi per lui.
