Sul mio gruppo Facebook e sul mio canale Youtube spesso mi contattano persone che vogliono partecipare per un determinato immobile all’asta per una quota e mi chiedono di seguirla. La prima cosa che faccio è informarle che stanno acquistando solo una parte dell’immobile e non l’intera proprietà.
Se mi rispondono che vogliono acquistarla comunque, nella maggior parte dei casi significa che sono già proprietari delle altre quote dell’immobile, altrimenti non hanno considerato questa eventualità perché erroneamente pensano che in un’asta si acquisti sempre l’intera proprietà. Questo non è assolutamente vero, ed è necessario prestare molta attenzione.
È importante sapere cosa si sta acquistando: se si sta acquistando un diritto di usufrutto, una nuda proprietà, una quota di proprietà o il 100% del diritto di proprietà.
L’avviso di vendita fornisce le indicazioni su ciò per cui si parteciperà all’asta.
Il tribunale può tranquillamente vendere una quota di proprietà, ad esempio due quinti di un bene, perché talvolta vengono messe all’asta solo determinate quote dell’immobile.
Questo è un approccio che si sta cercando di evitare nelle nuove procedure, ma spesso si verifica ancora che l’intero bene venga venduto e successivamente vengano liquidate ai creditori le quote di proprietà, in modo che sia più facile vendere l’immobile, anche se a discapito di coloro che ne sono comproprietari e non sono coinvolti nell’esecuzione o nel debito contratto.